Dario Tuis è nato il 15 ottobre del 1979 a Seregno (MB). Terzo figlio di Sergio Tuis e Renata Dalla Villa. Fratello di Cristina e Omar di 12 e 7 anni più grandi di lui.
Sin da piccolo rimanevo incantato a guardare papà al cavalletto e dentro di me con l’andare del tempo nasceva il desiderio di emularlo. Con questo spirito l'ho osservato lavorare sempre, memorizzando tutti i suoi gesti da qualche parte fra il mio cervello e il cuore. Ho sempre frequentato gallerie, musei e fiere d'arte o sfogliato riviste e ho da subito coltivato, sempre più con grande curiosità, il desiderio di dipingere e diventare bravo quanto gli iperrealisti americani che avevo potuto ammirare a Bologna e a Seregno oltre che in numerose pubblicazioni. Molto presto ho dimostrato anche io di essere portato verso le arti figurative - già a cinque anni mi alzavo anche di notte e andavo a dipingere di nascosto con le tempere sul balcone di casa mentre tutti dormivano.
Sin da piccolo rimanevo incantato a guardare papà al cavalletto e dentro di me con l’andare del tempo nasceva il desiderio di emularlo. Con questo spirito l'ho osservato lavorare sempre, memorizzando tutti i suoi gesti da qualche parte fra il mio cervello e il cuore. Ho sempre frequentato gallerie, musei e fiere d'arte o sfogliato riviste e ho da subito coltivato, sempre più con grande curiosità, il desiderio di dipingere e diventare bravo quanto gli iperrealisti americani che avevo potuto ammirare a Bologna e a Seregno oltre che in numerose pubblicazioni. Molto presto ho dimostrato anche io di essere portato verso le arti figurative - già a cinque anni mi alzavo anche di notte e andavo a dipingere di nascosto con le tempere sul balcone di casa mentre tutti dormivano.
Ho appreso così dal padre Sergio l’arte del disegno, della tempera e in seguito della pittura a olio. Ho frequentato il liceo artistico Umberto Boccioni di Milano sezione culturale in cui mi sono diplomato nel 1997. Nella pausa estiva fra il terzo e il quarto anno di liceo ho iniziato a aiutare Sergio a disegnare i fumetti. All'epoca avrei voluto iscrivermi all'accademia, di Urbino o di Camerino, invece optai Architettura al Politecnico di Milano. Furono cinque anni di duro impegno che si conclusero con la sintesi finale nel gruppo del Professor Antonio Acuto. Per pagarmi gli studi iniziai a lavorare a Seregno nello studio Drogo & Franzanti Arch. ass. Nel 2002, subito dopo l'Erasmus ad Anversa mi sono trasferito con la famiglia a Cermenate.
Mi sono rifugiato completamente nella pittura per un po' di tempo. Dipinsi a tempo pieno per qualche anno approfondendo con serietà la tecnica dell’olio su tela; nel tentativo talvolta di ritornare verso l'iperrealismo a cui mi ero inizialmente accostato e talvolta con maggiore adesione al movimento Neo-Pop della Flat-Art. Mi accorsi che la progettazione architettonica mi garantiva maggiori prospettive di guadagno. Le mie numerose visite ai musei mi avevano persuaso del fatto che riprodurre la fotografia alla perfezione non fosse l'obiettivo principale della pittura. Adesso dovevo sintetizzare e concettualizzare più che riprodurre. Il quadro deve avere una qualità intrinseca che lo renda un dipinto e questo non si ottiene per forza attraverso una semplificazione della realtà. La difficoltà quindi è non cadere nel banale, riuscire a rappresentare anche ciò che non appare e non avere paura di raccontare qualcosa. Feci escursione nell'astratto passando per l'analisi delle avanguardie russe. Fu allora che rivalutai le opere di mio zio Aldo. Si era dato da fare bene anche lui con l'arte, nonostante tutte le difficoltà che aveva trovato nella vita. In questa fase approdai al citazionismo. Si tratta di un movimento contemporaneo rispetto alla transavanguardia che come questa si propone di recuperare la figurazione ma attraverso la citazione delle opere del passato. Una mia opera di questo genere è depositata nell'ufficio cultura del comune di Seregno. E' un movimento che riesce a contenere molti e differenti modelli di figurazione e che contemporaneamente permette all'artista di riscoprire l'arte sotto la luce dell'esecuzione artistica. Questa fase mi è servita moltissimo e si ricollegava alla perfezione con le mie letture che procedevano verso il mitomodernismo di Stefano Zecchi. Quando il percorso si completò ero di nuovo giunto al realismo ma, tutto era cambiato. La pennellata era diversa, più matura, più sapiente. Avevo finalmente trovato la quadratura del cerchio. Ho elaborato tecniche per me del tutto nuove, oggi riconosciute dalla critica, anche attraverso l’uso del computer. Ecco la verità: dietro all'opera deve esistere un concetto che prende vita attraverso l'artefatto. Nel frattempo, anche se normalmente passo la maggior parte del tempo in casa, ho fatto amicizia con alcuni personaggi locali, fra cui il prof. Guido Marzaro, che ha iniziato a stimolarmi con numerosi spunti di riflessione sul ruolo sociale dell'artista e dell'uomo. Ho ripreso per qualche anno ad aiutare papà Sergio nelle sue ultime fatiche di disegnatore di fumetti e talvolta ho voluto inserire il fumetto anche nella pittura.
Per un decennio mi sono occupato esclusivamente di progettazione architettonica e l'ho fatto ad alto livello, grazie alla collaborazione con l'Arch. Mario Margheritis di Como. Per lui ho fatto l'impiegato disegnatore e grazie a lui ho partecipato alla realizzazione di numerosi progetti di architettura in Italia, Kenya e Mozambico. Più o meno in questo periodo ho iniziato a frequentare un circolo culturale a Bovisio Masciago "la compagnia del Fausti", dove ho conosciuto i fratelli Cona, che sono animatori attivi nel loro comune.
Nel 2018 ho collaborato con la casa editrice Menhir di Monza disegnando un paio di storie brevi a fumetti per tentare di mettere un piede nel settore, dove fino ad allora non ero mai comparso con il mio nome. Nello stesso anno ho iniziato a scrivere un libro sulla pittura che ho pubblicato l'anno successivo, dopo la morte di mio padre. Attualmente è reperibile su ilmiolibro.it, il titolo è "Sul metodo per dipingere" de pictura universitatae (manuale semiserio).
Ho dovuto subentrare a papà nel seguire il lavoro di mia mamma (che fa il lettering nei fumetti), per controllare se ci sono refusi e per consegnare e ritirare le tavole. Contemporaneamente non ho mai smesso di dipingere. Quindi ho collaborato con il "Circolo Culturale San Giuseppe" sotto la direzione di Gennaro Mele, un artista Seregnese che si occupa di organizzare eventi culturali per i comuni di Seregno e Brugherio e con la "Famiglia Artistica Seregnese", sotto la direzione del presidente Pasqualino Colacitti, poi "FAS2018" di Pierluigi Cocchi, nell'organizzazione delle mostre della galleria civica. Nel 2020 (proprio durante l'isolamento del Covid-19) ho partecipato all'iniziativa di smart-working dell'ufficio cultura di Seregno "un caffè con la cultura".
Mostre a cui ho partecipato:
1994 "presenze" in Villa Tittoni Traversi di Desio.
2008 personale all'Amandla di Cermenate "castelli d'Europa".
2008 personale al Circolo di Mariano Comense "castelli d'Europa".
2014 collettiva al Circolo Culturale San Giuseppe di Seregno.
2015 collettiva al Circolo Culturale San Giuseppe di Seregno.
2015/16 collettiva Famiglia Artistica Seregnese C/o la Galleria Civica Ezio Mariani di Seregno.
2016 mostra concorso "spirito e materia" al Circolo Culturale San Giuseppe di Seregno.
2016/17 collettiva Famiglia Artistica Seregnese C/o la Galleria Civica Ezio Mariani di Seregno.
2017/18 collettiva Famiglia Artistica Seregnese C/o la Galleria Civica Ezio Mariani di Seregno.
2018 collettiva al Circolo Culturale San Giuseppe di Seregno.
2018/19 collettiva Nuova Famiglia Artistica Seregnese2018 C/o la Galleria Civica Ezio Mariani di Seregno.
2019 Carovana dell'arte (collettiva con 12 opere a Bovisio Masciago il 13/01/2019) "la compagnia del Fausti" Bovisio Masciago.
2019/02/06 Personale nel comune di Cermenate.
Dario Tuis
via A. Diaz, 16
22072 – Cermenate (Co)
+39 349 532 9526